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Castellammare, anche Stabia Unica e Progetto Stabia chiedono l’invio della Commissione d’Accesso

A Castellammare ormai non si parla d’altro. La vicenda legata all’inchiesta della Dda che ha portato ad 11 arresti e il possibile coinvolgimento di politici locali tiene sempre banco. Ed infatti, dopo quello autorevole del sindaco Luigi Vicinanza e le minacce di dimissioni da parte dell’euro deputato nonché consigliere comunale Sandro Ruotolo, in queste ore in merito si registrano altri interventi. Come quello delle liste civiche, Stabia Unica e Progetto Stabia, entrambe fuori dalla maggioranza di governo della città, che con una nota diffusa in queste ore fanno sentire la propria voce. “Castellammare non può più permettersi zone grigie – si legge nella nota – Ogni giorno, nuovi dettagli riportati dalla stampa nell’ambito dell’inchiesta in corso – scrivono – delineano il quadro di una città attraversata da interferenze e presenze che nulla hanno a che fare con la buona politica. Tra queste, anche riferimenti a presunti contatti con ambienti vicini al clan D’Alessandro: elementi che, pur non configurando accuse formali, non possono essere liquidati come semplice rumore di fondo. Dagli articoli emergono inoltre presunti collegamenti tra alcune delle persone coinvolte nell’inchiesta e altri rappresentanti istituzionali. Non ci sono consiglieri indagati, ma il rischio che la camorra tenti di infiltrarsi capillarmente tra i banchi del Consiglio comunale non può essere ignorato. Per questo chiediamo al Sindaco Luigi Vicinanza un atto di responsabilità. Castellammare non ha bisogno di galleggiare nell’ambiguità: ha bisogno di una scelta netta, irreversibile, dalla parte della trasparenza. La richiesta di una Commissione d’Accesso non è una resa né un favore agli avversari politici: è l’unico strumento che può restituire credibilità all’amministrazione e fugare ogni dubbio. Quando al governo della città c’era il centrodestra, la stessa coalizione oggi al fianco del Sindaco invocò l’arrivo della Commissione come garanzia contro possibili infiltrazioni. Oggi, invece, prevale un silenzio inspiegabile. Non vorremmo che questa doppia morale porti a essere severi solo con gli avversari e indulgenti con gli alleati. Se davvero tutto è in regola, proprio una Commissione indipendente può certificarlo. Perché, allora, non chiederla apertamente? C’è poi un altro silenzio che pesa: quello dei partiti che parlano solo quando conviene e dei candidati al Consiglio regionale che attraversano il territorio in cerca di voti ma non trovano una sola parola per difendere la città che li sostiene. È un silenzio che sa di opportunismo e paura di disturbare equilibri fragili. Castellammare non ha bisogno di equilibristi. Ha bisogno di responsabilità, di scelte chiare, di coraggio. Chi ricopre un ruolo pubblico lo dimostri. Chi non se la sente, si faccia da parte”

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