
Josi Gerardo Della Ragione, un sindaco coraggioso
E’ impegnato in una di quelle battaglie che poche volte vengono affrontate con il piglio giusto. Sono troppo rischiose, la camorra fa paura a tutti, anche ai politici di turno che troppo spesso sono anche collusi. Però ci sono le eccezioni che confermano le regole e di lui si può dire di tutto tranne però che non sia un sindaco coraggioso. Vi stiamo parlando del sindaco di Bacoli, comune a nord di Napoli, Josi Gerardo Della Ragione, al governo della sua città dal 2015 a soli 28 anni e confermato nella carica nelle ultime elezioni comunali che si sono svolte lo scorso anno. Sentite cosa ha scritto sul suo profilo Facebook a proposito della sua battaglia contro i poteri forti delle forze eversive delinquenziali molto presenti e pericolose nel suo comune e in generale in tutti i comuni della Campania. L’argomento riguarda l’organizzazione di una manifestazione che vorrebbe contestargli di essere stato la causa della morte del turismo a Bacoli.
“È morto il turismo”. Ed è morto perché i parcheggi irregolari non possono aprire. Incredibile, ma vero. Addirittura si chiude chi non è in regola. Ma dove siamo arrivati? Siamo quasi al reato di lesa maestà. D’altronde, per chi si è ritenuto padrone di Bacoli, in effetti lo sarà pure. Ma c’è di più. Leggo che c’è chi vuole anche manifestare, bloccando strade, in piena emergenza bradisismo, chiamando a raccolta esplicitamente gli “abusivi”. È un mondo davvero surreale. Sarò molto breve, laconico. Punto primo. A me non fate paura. Nessuno di voi. C’è una sola strada da seguire: la giustizia. Da sindaco, e rappresentante delle istituzioni, credo che tutti possano aderire o convertirsi alla legalità. Ed è quello che continueremo a fare. Punto secondo. Quale turismo è morto? Quello del lavoro nero? Quello dei lavoratori schiavizzati, sotto il sole o dietro fornelli, per pochi spiccioli al giorno? Quello dove gli scontrini e le fatture sono un optional? Spiegatamelo bene. Quale turismo sta morendo? Quello delle occupazioni illegittime delle nostre spiagge? Quello della violazione di ogni diritto della gente? Quello del parcheggio di auto a 10 o 15 euro anche solo per prendersi un caffè? Quello degli abusi edilizi sfrenati in aree private, pubbliche e demaniali? Oppure quello in cui occupate finanche la battigia? Quello della natura devastata o delle attività di rimessaggio delle barche sui granelli di sabbia? Quello degli evasori fiscali? Se è questo che sta morendo, allora statemi a sentire. Evviva. C’è da festeggiare. Questo non è turismo, ma è solo una vergogna intollerabile. Perché non esiste sviluppo senza legalità. Punto tre, il più importante. Io credo che la maggioranza degli imprenditori di Bacoli siano persone perbene. Per questo motivo abbiamo appena adottato una nuova delibera comunale che disciplina come possono aprire parcheggi ad uso pubblico su tutto il territorio comunale. Solo quattro regole, semplicissime:
1. Paghi le tasse? Puoi aprire.
2. Non hai abusi edilizi? Puoi aprire
3. Rispetti le normative naturalistiche, tecniche, commerciali e di viabilità? Puoi aprire.
E poi c’è la quarta. Che pone fine a speculazioni inaccettabili sulle spalle di chi desidera solo trascorrere qualche ora sul nostro meraviglioso litorale.
4. Il parcheggio si paga ad ore. Ogni ora, 2 euro. E non più 10 euro per un tuffo in mare. E ancora. La tariffa giornaliera non potrà superare i dieci euro per l’intera giornata. Ultima cosa. I cittadini residenti a Bacoli, che subiscono disagi di ogni tipo in estate, pagano la metà. Ogni ora, 1 euro. E massimo 5 euro al giorno.
Ci sembra un atto di assoluta civiltà. Abbiamo anche potenziato i servizi di navette comunali per chi volesse utilizzare i parcheggi di interscambio. Termino qui perché, e lo comprenderete bene, ho tante cose più urgenti e più importanti a cui pensare in questo momento. Questa è la strada da percorrere. Chi vuole lavorare nella legalità, si faccia avanti. Chi vuole saltellare nell’illegalità, scenda in strada. Io sono certo che tutti siano per il rispetto delle regole. Ma per chi non lo fosse sappia solo una cosa. Io non scendo a compromessi. E non ho paura di nessuna intimidazione. Faccio solo il mio dovere: il sindaco. A difesa di una tra le città più belle del mondo. Per amore della nostra terra.
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