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Castellammare, la giunta Vicinanza supera lo scoglio bilancio

L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Vicinanza esce rafforzato dal voto del consiglio sul bilancio, nonostante in questi ultimi mesi le critiche e gli allarmismi di alcuni membri della maggioranza si erano fatte sentire a più riprese. Quindi, il centrosinistra che guida Castellammare ritrova d’incanto l’unità. In Consiglio Comunale, zero voti contrari. Ha votato a favore anche Maurizio Apuzzo, consigliere di Base Popolare che in queste ultime settimane era stato molto critico verso l’amministrazione comunale. L’assenza del consigliere Sandro Ruotolo non si è fatta per niente sentire. E così il sindaco Gigi Vicinanza può tirare un bel sospiro di sollievo. I venti di tempesta che soffiavano all’orizzonte sembrano di colpo spariti. La sua coalizione ha ottenuto 16 voti su 17 sul bilancio e addirittura 18 voti quando si è votato per l’approvazione della variante al piano regolatore per la realizzazione del progetto “tram leggero” Gragnano-Castellammare, nonostante il voto contrario di Maurizio Apuzzo (Base Popolare) l’assenza in aula del consigliere di maggioranza Alessandro Ruotolo. Quindi la coalizione che appoggia l’attuale giunta sembra essersi ricompattata dopo le turbolenze degli ultimi mesi. Anche l’opposizione gli ha dato una mano esprimendo parere favorevole sulla realizzazione dell’opera “tram leggero”, anche se ci vorranno altri fondi per completarla fino al raggiungimento della stazione di Castellammare e poi proseguire fino a quella di Torre Annunziata. Un progetto che tuttavia sembra troppo sbilanciato a favore del comune di Gragnano che probabilmente ha tratto vantaggio a causa del lungo commissariamento subito da Castellammare. Comunque a settembre ci sarà sicuramente una seconda verifica politica. Gli ostacoli da superare per il sindaco Vicinanza sono ancora tanti. Come quello di trovare una certa visibilità per tutte le forze politiche che lo sostengono. Purtroppo però gli assessori sono solo 7 e le liste da accontentare molte di più, per cui qualcuno dovrà accontentarsi di un posticino di sottogoverno. Come ad esempio una nomina di un dirigente al posto di un assessorato.

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