
Castellammare, inchiesta Domino III, l’opposizione vuole la Commissione d’Accesso
Alla luce di quanto emerge dall’inchiesta Domino III che ha portato all’arresto di 11 persone, svelando intrecci tra criminalità organizzata e ambienti legati al Comune di Castellammare di Stabia, il centro destra stabiese, all’opposizione dell’amministrazione comunale guidata da Luigi Vicinanza chiede al sindaco una presa di posizione netta, trasparente, un segnale chiaro per la città, i cittadini e le istituzioni statali. Secondo loro Castellammare non ha nulla da nascondere e non teme la verità.
“Non bastano le dichiarazioni. Ora servono scelte nette, gesti concreti e coraggio politico. Dopo i fatti emersi nell’inchiesta Domino III, che svelano nuovi intrecci tra criminalità organizzata e ambienti legati al Comune di Castellammare di Stabia, il sindaco Luigi Vicinanza ha il dovere politico e morale di chiedere l’invio della Commissione d’accesso. Il nostro appello- scrivono nella nota i partiti dell’opposizione – non è un attacco, né una strumentalizzazione. È una richiesta di responsabilità istituzionale. Serve un controllo esterno, imparziale, autorevole, per capire se quelle dinamiche opache, quei legami silenziosi che per anni hanno inquinato la vita pubblica siano davvero state recise, o se, come alcuni elementi lasciano intendere, qualcosa continui a muoversi sotto traccia, protetto dal silenzio e dall’abitudine. Non dimentichiamo che tra i destinatari delle misure cautelari figura anche un parente stretto di un consigliere di maggioranza. Non è una colpa, ma è un fatto. E non basta dire “chi ha sbagliato pagherà”: questo non basta più. Serve un gesto forte, per fugare ogni ombra, restituire piena credibilità all’istituzione e dire chiaramente da che parte si sta. Proprio perché lo scioglimento dell’amministrazione di centrodestra ha preso in esame anche fatti e condizionamenti che affondavano le radici in amministrazioni precedenti, oggi è ancora più urgente chiedere un controllo che metta fine a ogni ambiguità. La città deve sapere se certi meccanismi, certi condizionamenti, sono davvero finiti o se sono semplicemente mutati forma. E poi c’è un altro nodo inquietante: la centrale operativa di videosorveglianza, inaugurata con orgoglio alla presenza del Prefetto, oggi si scopre essere, secondo quanto emerge dall’inchiesta, un luogo da cui sarebbero filtrate informazioni riservate, utili per favorire attività criminali. Un colpo durissimo all’immagine del Comune. Un affronto alla fiducia delle istituzioni. E un tradimento verso la città intera. È inammissibile. E proprio per questo non possiamo restare fermi. Chiediamo al sindaco di fare la cosa giusta: apra le porte, chieda l’invio della Commissione d’accesso. È l’unico modo per dimostrare che questa amministrazione non ha nulla da temere. Che la legalità non è uno slogan, ma una scelta quotidiana. E che Castellammare vuole voltare davvero pagina”
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