
Castellammare, giunta al bivio dopo il flop sulla nomina del presidente del collegio dei revisori dei conti
La tensione all’interno del centrosinistra di Castellammare di Stabia è palpabile mentre si è votato per l’elezione del presidente del collegio dei revisori. Il voto di ieri in consiglio comunale era un test molto importante per la maggioranza che sostiene il Sindaco Vicinanza. Giacomo Biondillo, il candidato di bandiera della coalizione ha ottenuto solo 13 voti, compreso quello del Sindaco. Quindi i conti non tornano, sono 4 voti in meno rispetto ai 17 previsti, e tutto questo sta a dimostrare le gravi difficoltà in cui si ritrova il centro sinistra ormai diviso quasi su tutto.
I voti mancanti all’appello sono quelli relativi alle assenze di Sandro Ruotolo, Maurizio Apuzzo e Rachele Iovino. Poi c’è ne un altro mancante che al momento viene attribuito ad un misterioso franco tiratore. In consiglio comunale erano presenti 14 consiglieri della maggioranza e uno di questi non ha votato per Giacomo Biondillo. Quindi, secondo alcuni bene informati il nome del misterioso consigliere comunale potrebbe corrispondere a quello di Alessandro Lancellotti del Movimento 5 Stelle che proprio in questi giorni aveva attaccato la sua stessa maggioranza per chiedere il ritiro della delibera sulla proroga delle concessioni balneari dei lidi privati.
Inoltre non è piaciuta nemmeno la delibera di spesa di 160mila euro riguardante la gestione delle attrezzature installate sull’arenile, per la quale la consigliera di Futuro Democratico, Rachele Iovino, ha presentato un’interrogazione al fine di ottenere chiarimenti sull’ennesimo affidamento diretto. Se a tutto questo caos politico aggiungiamo poi quello relativo all’ennesima iniziativa dei “vozziani” che hanno convocato una assemblea pubblica per lunedì prossimo per discutere sulle cose da fare più importanti per la città, la crisi politica in cui versa l’attuale colazione di governo è più che evidente: la giunta non ha più i numeri per governare e il sindaco Luigi Vicinanza dovrà decidere se continuare la sua esperienza amministrativa dando il via ad un rimpasto oppure dovrà dimettersi e aprire ufficialmente l’ennesima crisi politica a Castellammare
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