Castellammare, raddoppiano le commesse di navi militari per Fincantieri che ha approvato il piano industriale 2026-2030
Il Consiglio di Amministrazione di Fincantieri S.p.A., presieduto da Biagio Mazzotta, ha approvato il Piano Industriale 2026-2030 e la strategia di sostenibilità, che si allinea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. È stato anche approvato il Piano di Sostenibilità 2026-2030, che definisce le linee guida per un futuro più sostenibile.
“Il Piano Industriale 2026-2030 rappresenta prima di tutto il manifesto industriale che nasce da una visione strategica del futuro – ha commentato Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri – in un momento in cui la nostra industria sta attraversando un super ciclo, sia nel settore civile che in quello militare. Con questo piano, entriamo in una nuova fase di crescita: rafforziamo la capacità produttiva, aumentiamo la competitività e manteniamo il focus sul nostro core business e sull’efficienza operativa. Nei prossimi anni raddoppieremo la capacità produttiva nei cantieri italiani della Difesa, incrementeremo la competitività nei segmenti civili e offshore, consolideremo il nostro ruolo in un settore strategico come quello underwater e saremo pronti a cogliere nuove opportunità in mercati internazionali emergenti. Proseguiamo i progetti strategici avviati nel precedente piano, puntando sull’integrazione tra dominio digitale e dominio fisico, con lo sviluppo della ‘navis sapiens’ e l’evoluzione dei sistemi di propulsione verso soluzioni sempre più sostenibili, dai carburanti puliti all’idrogeno, fino all’ambizione del nucleare. Questo Piano non è solo una risposta alla crescente domanda globale, ma l’espressione di una strategia che mette al centro la capacità di evolvere, integrare talenti e tecnologie, rafforzare la filiera e ampliare i confini dell’industria navale, consapevoli che il valore di Fincantieri si misura nella solidità dei risultati, nella crescita delle competenze e nella capacità di generare impatto industriale e occupazionale per il Paese”.
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