Castellammare, ancora priva di luci e addobbi di Natale
A poche settimane dal Santo Natale Castellammare è ancora al buio, priva di luci e addobbi natalizi. L’amministrazione comunale non è ancora riuscita a far partire l’installazione per le vie del centro nonostante abbia appaltato il servizio per tre anni a circa 600 mila euro. Lo afferma il consigliere di Forza Italia Nicola De Filippo attraverso una nota nella quale si legge:
“E’ con grande amarezza che mi preme sottolineare come consigliere comunale, che mentre le città italiane accendono luci, programmi, attrattività e turismo; Castellammare invece accende gli auspici.
È diventato quasi un marchio di fabbrica di questa amministrazione: davanti alle richieste puntuali, circostanziate e più che legittime dell’Ascom, vengono date risposte ed assicurazioni vaghe, promesse futuristiche, annunci trionfalistici e un programma “ambizioso” che resta – come sempre – sospeso tra ciò che forse si farà e ciò che si spera di riuscire a fare.Ci troviamo di fronte ad un capolavoro di retorica senza contenuto ASCOM chiedeva informazioni chiare: tipologia delle luminarie, elenco delle strade, linee guida tecniche, calendario eventi. In cambio ha ricevuto… un racconto ed un libro delle favole contornato da un quadro approssimativo, senza un numero, senza un dettaglio operativo, senza una data certa (se non l’accensione, sulla quale ci si augura che qualcuno provveda davvero). È sconcertante che, a ridosso dell’Immacolata, si parli ancora di “programma da definire”. Le altre città hanno già inaugurato la stagione natalizia; qui si inaugura, come dicono amaramente i commercianti, “la stagione del buio”. E non solo in senso estetico. Il bando triennale poi costituisce l’ennesima contraddizione con effetto boomerang. L’assessore rivendica con orgoglio che il bando per le luminarie è strutturato in tre anni precisando però
che anno dopo anno si migliorerà l’allestimento, raccogliendo suggerimenti dei cittadini. Dunque: un bando triennale già definito… che però si “migliorerà” grazie ai suggerimenti in corso d’opera. Una programmazione a lungo termine che si regge su un “vedremo”, “aggiusteremo”, “correggeremo”. Questo rappresenta la prova dell’assenza di una progettazione vera. Senza poi trascurare la circostanza che prima si afferma che “è tutto pronto”, poi “si afferma che «…si auspica che, subito dopo le elezioni regionali, si definisca finalmente il programma completo e la ditta possa avviare per tempo i lavori». In altri termini
Prima si annuncia che è tutto stabilito. Poi si ammette che non è definito nulla. Prima si parla di un percorso “programmato e triennale”. Poi si spera che la ditta finalmente inizi. Per usare un termine di paragone per chi, come i cittadini stabiesi hanno origine marinare, é come proclamare che la nave è pronta a salpare, per poi confessare che manca ancora il carburante, l’equipaggio e perfino la carta nautica. Siamo insomma al paradosso amministrativo. Non può poi sfuggire che e’ stato approvato un atto di indirizzo per il cartellone natalizio denominato “La Luce di Stabia” un titolo questo sicuramente originario ma con una note dolente ossia la circostanza che nessuno sa ancora dove, come, quando e se si accenderà. Un capolavoro di retorica che stride con la realtà: strade al buio, zero informazioni operative, commercianti disorientati, cittadini rassegnati. Il problema vero non sono le luminarie. Il problema è il metodo di governo.Una prassi amministrativa fatta di: annunci senza atti concreti, promesse senza riscontri, “programmi ambiziosi” senza pianificazione, auspici al posto delle decisioni, lunghe narrazioni senza nessuna esecuzione. Si governa la città sperando che “vada tutto bene”, come se la gestione amministrativa fosse un atto di fede e non un dovere istituzionale. Non c’è una strategia, non c’è una visione, non c’è una filiera di responsabilità. C’è solo un susseguirsi di comunicati autoreferenziali che, puntualmente, si smentiscono da soli nel giro di poche righe. Anche durante una delle ultime trasmissioni giornalistiche tenutasi qualche giorno fa con la partecipazione di alcuni esponenti della maggioranza è’ emerso che gli stessi consiglieri di maggioranza nulla sapessero sul programma e sull’inizio del cartellone natalizio. In Conclusione: Castellammare merita molto di più della retorica natalizia. Quello che emerge da questa vicenda non è un semplice ritardo organizzativo: è l’ennesima conferma di un’amministrazione che naviga a vista, incapace di garantire certezza, tempi, programmazione e qualità. Le luci non mancano solo nelle strade: mancano soprattutto in chi dovrebbe governare e programmare. Castellammare merita un Natale fatto di luminarie vere, non di lampadine spente infilate in comunicati stampa. Merita amministratori che governano, non che “sperano”. Merita decisioni, non slogan. Merita fatti, non annunci. E soprattutto merita chiarezza, quella che ASCOM ha invocato e che, ancora una volta, non è arrivata. Considerazione politica finale E qui sta il nodo politico: quando un’amministrazione arriva al punto da sostituire la programmazione con gli auspici, i fatti con le narrazioni e le responsabilità con le giustificazioni, non siamo più di fronte a un semplice limite gestionale. Siamo davanti a un modello politico fallito, a un metodo di governo che non regge più la prova della realtà. Una città non può vivere di slogan, perché gli slogan non illuminano le strade, non sostengono il commercio, non generano sviluppo.E quando l’unica luce che rimane è quella dei comunicati, allora significa che la Luce di Stabia è spenta già da un pezzo”
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