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Castellammare, per l’opposizione il progetto del Tram Leggero è “tutto da rifare il progetto del Tram Leggero”.

Il progetto della linea ferrata del Tram Leggero che in futuro dovrebbe collegare Castellammare a Gragnano suscita non poche perplessità nella politica stabiese. Soprattutto tra le file dell’opposizione che, pur riconoscendo la positività dell’iniziativa, proprio in questa ora ha diffuso una nota molto critica sulla bontà progettuale. «Accogliamo positivamente l’idea di recuperare il collegamento ferroviario tra Castellammare di Stabia e Gragnano attraverso la riconversione in tranvia leggera, finanziata con circa 50 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) – scrivono i quattro consiglieri dell’opposizione Alfano, D’Apuzzo, Di Martino e De Simone – Tuttavia, esprimiamo forti perplessità su una progettazione che, allo stato attuale, appare incompleta e priva di visione strategica per la mobilità cittadina e comprensoriale». Per loro il progetto non tiene conto delle vere esigenze de territorio e chiedono che venga ripensato per non sprecare l’ingente finanziamento di 50 milioni. «Per garantire una fruizione efficace e diffusa del servizio – puntualizzano i consiglieri – il capolinea a Castellammare di Stabia deve essere realizzato a Piazza Matteotti, punto strategico per l’interscambio con la storica tratta FS Castellammare–Campi Flegrei. Inoltre, appare incomprensibile che il progetto non preveda un collegamento diretto con la rete Circumvesuviana Napoli–Sorrento, infrastruttura fondamentale per pendolari, studenti e turisti». Infine, gli stessi mettono in evidenza che il progetto non prevede una fermata in un quartiere popolare e densamente abitato come il rione Moscarella. Questa esclusione è a dir poco inaccettabile per i tantissimi residente della zona.

«Una fermata in corrispondenza dello stadio Romeo Menti, con la contestuale realizzazione di un mega parcheggio a servizio dello stadio e dei pendolari, rappresenterebbe una soluzione logica, utile e immediatamente funzionale. Non intervenire su questo snodo significa lasciare fuori migliaia di cittadini da un’opera pubblica che dovrebbe servire l’intera comunità stabiese – concludono i 4 rappresentanti dell’opposizione. Come componenti dell’opposizione e della Commissione Urbanistica continueremo a vigilare affinché questi 50 milioni di euro non siano sprecati in un’opera senza connessioni, senza strategia e senza ricadute concrete sulla mobilità cittadina. Il rischio è quello di realizzare una cattedrale nel deserto, scollegata dalla vita reale dei cittadini».

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